Il 26 maggio 2012 dalle ore 19.00, l’Associazione Culturale Rosa dei Venti, in collaborazione con la Galleria Opus di Grottammare e con il patrocinio della Regione Marche, la Provincia di Ascoli Piceno ed il Comune di Grottammare, in concomitanza con l’inaugurazione dell’omonima mostra, presenterà al pubblico il volume “Dell’Infinitudine”, raccolta antologica di opere di Adele Giuliana De Matteis e di poesie inedite di Giarmando Dimarti composte sulle forme dei lavori della pittrice. Le opere rimarranno esposte fino al 23 giugno 2012.
Il bisogno dell’essere umano di conoscenza e rappresentazione della realtà è una questione che tiene l’umanità sotto scacco fin dalla sua nascita. Da 40.000 anni l’uomo produce oggetti non destinati ad alcuna utilità pratica se non quella di tramandare la propria identità ed il proprio tempo. Una ricerca continua che, dall’arte rupestre paleolitica fino ai nostri giorni, lo ha portato a chiudere la propria realtà in codici e segni. Pittura, scultura e successivamente, la scrittura sono le discipline riconducibili a questa esigenza da cui deriva il tentativo, da sempre ambizioso, di raggiungere una perfetta simbiosi tra testo ed immagini.
“La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. Adunque queste due poesie, o vuoi dire due pitture, hanno scambiati i sensi, per i quali esse dovrebbero penetrare all’intelletto.”
Scriveva così nel XVI secolo Leonardo da Vinci sottolineando già all’epoca la complementarità della parola e dell’immagine auspicandone una comunità di intenti: cogliere la questione ontologica sia sotto l’aspetto sensibile del mondo, rappresentandone le singole determinazioni empiriche, sia andando oltre la contingenza e risolvere metafisicamente l’essere e l’esistere nella sua accezione più universale.
Un compito arduo quindi si pongono i due coraggiosi artisti che disserteranno di infinito ognuno secondo capacità più consone alla propria sensibilità.
Il virtuoso gesto cromatico sulla tela della pittrice verrà accompagnato dal linguaggio elegiaco-spaziale del poeta. L’unione dei versi e del colore daranno vita ad una situazione in
cui Logos e Tòpos, in controcanto, tenderanno ad una armoniosa e continua espansione verso l’orizzonte degli eventi. Allo spettatore invece non resterà altro che il dolce naufragare nel mare agitato dalle onde emozionali scaturite dall’incontro/scontro tra gesto e parola.
